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In Italia la preoccupazione per la crisi economica è più forte di quella per il Covid-19

Il dato emerge dalla ricerca IPSOS “L’Italia tra tensioni sociali e metamorfosi”, condotta per Fondazione De Gasperi e Conad e presentata oggi a Milano, alla presenza del Sindaco Sala.

L’Italia è uno dei Paesi dove è più alta la percentuale di preoccupazione per l’impatto sociale ed economico della pandemia: disoccupazione e lavoro sono la prima preoccupazione per il 57% degli intervistati, mentre oltre il 60% dei giovani italiani sente i suoi progetti di vita a rischio.


Ne hanno parlato in una tavola rotonda Giuseppe Sala, Sindaco del Comune di Milano, Francesco Pugliese, AD Conad e Maurizio Lupi, Parlamentare e Presidente fondazione "Costruiamo il futuro".

 

Milano, 29 luglio 2021 – Conad e Fondazione De Gasperi hanno presentato oggi a Milano la ricerca condotta da IPSOS “L’Italia tra tensioni sociali e metamorfosi”, un’analisi sulle principali preoccupazioni degli italiani alla luce dei cambiamenti che la pandemia ha innescato nella società.

Angelino Alfano, Presidente di Fondazione De Gasperi ha introdotto la presentazione: “La Fondazione De Gasperi, insieme a Conad e con il prezioso supporto di Ipsos, ha voluto studiare nel profondo la situazione italiana per potere valutare quali siano i sentimenti degli italiani dopo sedici mesi di una drammatica crisi sanitaria che ha avuto gravissime conseguenze economiche. Crediamo sia compito anche di istituzioni culturali e di ricerca come la nostra Fondazione contribuire ad analizzare la realtà del nostro Paese in modo da offrire al decisore pubblico elementi di valutazione e sensibilità utili al perseguimento del bene comune attraverso scelte appropriate.”

A commentare la mappa dei timori dei cittadini italiani e gli spunti emersi dall’indagine sono intervenuti il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, Maurizio Lupi, Parlamentare e Presidente della fondazione "Costruiamo il futuro" e Francesco Pugliese, Amministratore Delegato Conad.

Presentando i risultati, il Direttore Scientifico di IPSOS Enzo Risso ha messo in evidenza che in Italia la rilevanza delle preoccupazioni derivanti da tensioni socio-economiche è molto superiore a quella di altri Paesi dell’Unione Europea: il 59% degli italiani intervistati mostra molta preoccupazione per il rischio di aumento della disoccupazione e di perdita di posti di lavoro, posizionando l’Italia al 2° posto nel mondo; il 32% degli intervistati si è anche detta preoccupata per l’ineguaglianza sociale e la povertà (Italia al 9° posto nel mondo).

Le tensioni socio-economiche percepite sono talmente alte da superare la preoccupazione sanitaria per il Covid-19: a giugno 2021 il 61% dei cittadini italiani intervistati dichiara la recessione economica come paura predominante rispetto all’aspetto sanitario derivante dalla crisi pandemica (39%).

In questo contesto, sono particolarmente significative le difficoltà economiche dichiarate dagli italiani, con il 56% dei rispondenti che si colloca nella parte bassa della piramide sociale del Paese e il 57%, che esprime una probabilità di diminuzione del reddito familiare dal 20 al 50%.

Ridurre i propri risparmi, peggiorare il proprio tenore di vita e non avere le risorse adeguate a sostenere i propri figli rappresentano i principali timori di un futuro che appare sempre più incerto. A risentire maggiormente di queste tensioni sono i giovani: oltre il 60% dei giovani italiani intervistati sente i suoi progetti di vita a rischio.

In un clima dove regna uno stato emotivo di incertezza per il 58% degli intervistati, calano gli italiani che provano sentimenti positivi come fiducia (14%) e serenità (solo al 10%).

 

“La ricerca Ipsos, commissionata da Conad e Fondazione De Gasperi, è molto preziosa perché aiuta anche noi che rappresentiamo le istituzioni a interpretare una realtà difficile e in mutazione, dando rilievo ai sentimenti che i cittadini stanno vivendo in un periodo complesso come quello attuale - ha commentato Giuseppe Sala, Sindaco di Milano -. L'incertezza per la propria situazione economica che la maggior parte delle persone che hanno partecipato allo studio manifesta è uno sprone a mettere in campo le giuste e necessarie azioni per ripartire. La pandemia ha sicuramente acuito le conseguenze di una crisi già in atto. Per invertire la rotta e alimentare un clima di fiducia occorre da un lato accelerare la campagna vaccinale - requisito imprescindibile per frenare l'emergenza sanitaria - e dall'altro rispondere con concretezza alla richiesta più urgente, ovvero quella di lavoro. Per questo ritengo fondamentale che gli enti locali siano parte attiva nella gestione dei fondi del Pnrr".

 

“Per i soci Conad l’ascolto delle comunità in cui operano è fondamentale. Per questo la Cooperativa Commercianti Indipendenti Associati (CIA), una delle cooperative territoriali in cui è articolato il sistema Conad e la Fondazione De Gasperi, hanno preso contatto con Ipsos per avviare questa ricerca. La pandemia ha certamente cambiato le nostre abitudini quotidiane: volevamo capire se avesse anche cambiato le nostre preoccupazioni - ha affermato Francesco Pugliese, AD di Conad – Quanto emerso dalla ricerca è un campanello di allarme che non dobbiamo trascurare: istituzioni e aziende devono lavorare insieme per aiutare gli italiani a superare la paura delle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria. Ancora una volta il rischio più grande che
corriamo è proprio la paura, che frena le forze positive. Da parte nostra garantiamo l’impegno per continuare ad essere un motore di sviluppo, nell’interesse delle comunità
” ha concluso Pugliese.

 

L’Onorevole Maurizio Lupi, commentando la ricerca ha sostenuto che: “In momenti come questi di crisi le istituzioni hanno un ruolo fondamentale e sono il punto di riferimento della comunità. Devono quindi tornare ad ascoltare i cittadini e a rispondere con esempi positivi al loro disagio. La sfida del rilancio è una sfida che si vince tutti insieme”.

 

In questo scenario, sono 5 gli elementi che gli intervistati hanno messo in evidenza per alimentare un futuro migliore: una economia basata su una concezione maggiormente cooperativa (87%), un maggiore sostegno alle famiglie (84%), la garanzia di maggiore stabilità e certezze per i lavoratori (81%), un investimento sul civismo delle persone (76%) e una ridistribuzione delle ricchezze per diminuire le diseguaglianze (75%).

Tra i valori che dovrebbero guidare le scelte al cambiamento del Paese, il tema della sostenibilità emerge preponderante, con gli Italiani che per il 70% sostengono la necessità di un maggiore ricorso a pratiche responsabili nel mondo delle imprese.

 

 

Riferimenti per la stampa:

Hill+Knowlton Strategies per Conad

Daniele Rurale – 346 5011546 – daniele.rurale@hkstrategies.com

Virginia Giussani – 348 2330429– virginia.giussani@hkstrategies.com

 

Conad – Consorzio Nazionale Dettaglianti – è la più ampia organizzazione di imprenditori indipendenti del commercio al dettaglio presente in Italia. Dal 2019 è divenuta la prima catena della grande distribuzione organizzata con oltre 3.300 punti vendita e 65.000 addetti. 

 

Scarica la sintesi della ricerca IPSOS
Immagine archivio

"L’Italia tra tensioni sociali e metamorfosi”

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