È proseguito anche nel 2023 il lavoro di ampliamento del campione di punti vendita inclusi nella rendicontazione delle emissioni, arrivando ad una copertura di 3.378 tra punti vendita e concept (+4,4% rispetto al 2022), per un totale di oltre 2,6 milioni di metri quadri di superficie.
La stima delle emissioni associate ai punti vendita e più in generale a tutto il sistema Conad ha risentito fortemente dell’aumento di circa il 31% del fattore di emissione dell’energia elettrica (Fonte IEA – International Energy Agency), ovvero il coefficiente di conversione che viene utilizzato per calcolare le emissioni di CO2 di un’azienda a partire dai consumi di energia elettrica. A determinare il deciso aumento del fattore di emissione per l’Italia è stato il peggioramento del mix energetico italiano, dovuto ad un maggiore utilizzo di fonti fossili rispetto l’anno precedente e dunque a elementi esogeni e indipendenti da Conad.
Nel 2023 nei punti vendita e nei concept Conad sono state emesse circa 397.775 tonnellate di CO2eq, di cui il 98,3% da imputare al consumo di energia elettrica e le restanti al gas naturale.
A riprova di quanto il fattore di emissione dell’energia elettrica IEA abbia inciso in negativo sul calcolo delle emissioni, l’indicatore di consumo energetico per unità di superficie evidenzia infatti un miglioramento complessivo del 16% rispetto al 2022.
Anche l’indicatore di intensità emissiva per unità di superficie relativo ai soli punti vendita risente dell’aumento delle emissioni dovuto ad un fattore di emissione dell’energia elettrica peggiore (144,7 kWh/m2 nel 2022 a fronte dei 159,2 kWh/m2 nel 2023). Il dato 2023 scende a 150,1 kWh/m2 se si considerano anche i Concept Store.